E’ stata la suggestiva cornice della Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni ad ospitare – nel pomeriggio di sabato 14 ottobre - la 10^ Giornata del Medico e dell’Odontoiatra, occasione nella quale l’OMCeO Piacenza, in un ideale passaggio di consegne, accoglie i giovani colleghi che pronunciano il solenne giuramento e premia i “decani” della professione per la loro anzianità di servizio .
Un appuntamento, come sempre emozionante e molto partecipato, aperto dai saluti delle autorità presenti, a cominciare dal sindaco di Piacenza Katia Tarasconi: “A tutti i rappresentanti della categoria - le parole del primo cittadino - va in questa circostanza il ringraziamento più sentito per una professionalità che mai come in quest’ambito si intreccia alla componente umana nella relazione con il paziente, così come la dedizione, la passione e l’impegno che esprimete ogni giorno si confrontano con la fatica e condizioni di lavoro sulle cui criticità appuntamenti come quello di oggi rappresentano un momento per accendere i riflettori. In un paese in cui la speranza di vita è in costante aumento occorrono politiche adeguate e programmazioni mirate, non solo per una diagnosi precoce ma anche per una più efficace cura delle patologie legate all’avanzare dell’età; oltre a questo, è necessario un forte investimento sull’educazione a stili di vita corretti che abbia risvolti concreti già nell’infanzia e nell’adolescenza, prendendo in carico non solo la salute fisica ma anche il benessere mentale delle persone. Come istituzioni crediamo in una sanità che abbracci e sviluppi sinergie di rete, che coltivi innovazione e ricerca scientifica, mettendo sempre al centro la persona e l’umanizzazione delle cure”.
Don Giuseppe Basini, vicario generale della Diocesi, ha portato il saluto del vescovo Monsignor Adriano Cevolotto: “La presenza dei medici sul territorio - ha sottolineato - è una realtà molto preziosa, in gioco c’è la persona. Negli ultimi anni progressi scientifici e tecnici hanno aumentano le possibilità della guarigione fisica, ma la medicina deve essere capace anche di prendersi cura, cioè prendere a cuore la vita della persona nella sua interezza. Professionisti quindi non solo competenti, ma anche capaci di garantire vicinanza umana, di farci sentire non solo un malato ma una persona”. "Questa giornata - ha detto Claudio Giordano, intervenuto in rappresentanza del Prefetto Daniela Lupo - celebra la carriera di alcuni di voi e allo stesso tempo costituisce l’inizio del percorso per una nuova generazione di medici: generazioni unite dagli stessi valori, professionalità, attenzione al malato, umanità e solidarietà, tutti raccolti in maniera efficace nella formula del giuramento. Come istituzioni non possiamo fare altro che ringraziarvi per la vostra azione quotidiana”. “L’azienda sanitaria non vede l’ora di poter accogliere al suo interno i nuovi medici" - ha evidenziato Anna Maria Andena, direttore del Distretto Ausl Città di Piacenza, ricordando che, se da una parte l’aspettativa di vita della nostra popolazione è alta (circa 80 anni per gli uomini e 85 per le donne), lo è molto meno quella libera da malattia (65 anni per gli uomini e 60 per le donne): “Ma l’attività sanitaria del medico inizia prima che cominci la malattia, nella fase di prevenzione e promozione della salute, di accoglienza dei propri assistiti”. “In questi giorni – ha concluso - festeggiamo anche l’anniversario dell’istituzione del servizio sanitario nazionale pubblico, un bene inestimabile per tutti noi: chiedo a tutti di rispettarlo”.
Ha evidenziato l’importanza della sinergia tra medico e infermiere Maria Gaetana Droghi, consigliere dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Piacenza: “Come infermieri siamo sempre al fianco del cittadino, sia dal punto della prevenzione che da quello della cura e in special modo del monitoraggio delle varie fragilità. La collaborazione tra medici e infermieri può essere davvero un fattore sinergico per dare risposte sotto tutti i punti di vista, insieme per una collaborazione fattiva sempre a fianco del cittadino”. Giorgio Braghieri, presidente dell’Opera Pia Alberoni e “padrone di casa”, ha ricordato come il Collegio Alberoni durante i due conflitti mondiali fosse stato trasformato in presidio sanitario per la cura dei feriti: “Credo sia la sede adatta per questa giornata, non solo per la sua bellezza ma anche per la sua storia ed il suo significato”.
Spazio quindi al ricordo del dottor Carlo Nani, uno degli ultimi medici condotti del nostro territorio, attraverso le parole di Maria Vittoria Gazzola che ha curato un volume a lui dedicato e al quale l’Ordine provinciale ha concesso il proprio patrocinio: “Medico condotto, ufficiale degli Alpini, partigiano, uomo politico: una figura poliedrica quella di Nani e nel libro si racconta la sua vita e la scelta di fare il medico di montagna. La professione medica è talmente particolare che non essere equiparata a nessun’altra in quanto il medico ha la cura del bene della persona, e tutto questo si ritrova nella figura di Carlo Nani”. “Il libro - ha aggiunto Giovanni Pilla, ultimo presidente dei medici condotti - è la biografia di un uomo libero che ha dedicato tutta la sua vita alla libertà dell’individuo: contro la malattia ha fatto il medico, contro la dittatura è stato partigiano, contro la povertà un uomo politico sempre impegnato nel sociale. In un periodo in cui molti medici sono gravati da responsabilità sempre più pesanti, con l’entusiasmo che spesso lascia il posto alla frustrazione, la storia di Carlo Nani assume un particolare significato: quello della libertà del medico contro lacci e lacciuoli della burocrazia che nulla hanno a che fare con la salute del paziente”.
Momento particolarmente toccante, la testimonianza del dottor Ettore Pedretti, cardiologo e pediatra, presidente dell’Associazione Bambino Cardiopatico: negli ultimi 23 anni si è preso cura di 72 bambini della Bosnia Erzegovina, affetti da patologie cardiache congenite, che non potevano essere assistiti in patria. E proprio a Sarajevo, dove gli è stato consegnato un premio, Pedretti ha ricevuto l’abbraccio di tanti dei piccoli pazienti ed ex bambini, giunti da tutto il Paese, che hanno tenuto a ringraziarlo personalmente. “Tutto quanto fatto in questi anni - ha spiegato Pedretti - è stato possibile grazie soprattutto ad una delibera regionale che prevede la possibilità per tutti i bambini cardiopatici di alcuni Paesi, tra cui Tunisia Marocco e Bosnia Erzegovina, di essere curati e operati in Emilia Romagna. Molto importante anche il ruolo delle associazioni, che si fanno carico di garantire tutta l’assistenza extra ospedaliera: oltre al “Bambino Cardiopatico”, “Fiorenzuola Oltre i Confini” e “Piccoli Grandi Cuori” con sede a Bologna. Dalla Bosnia ho ricevuto il grande insegnamento dell’umanità, della riconoscenza e dell’affetto, che adesso forse si stanno perdendo in una medicina sempre più robotizzata”.
Quindi la premiazione per il traguardo dei 50 anni di laurea dei medici Saverio Arruzzoli, Sergio Benussi, Angelo Cardis, Luciana Cappelletti, Massimo Cifalinò, Carlo Maria Contini, Elisa De Micheli, Alberto Martini, Bruno Negri, Ahmed Nemee, Luigi Pavesi, Marco Pisani, Piergiorgio Poisetti, Aurelio Sgalambro, Fausto Silva e Fabrizio Spani Molella, a cui è seguito l’emozionante momento del giuramento professionale dei neo iscritti, letto dal più giovane del gruppo, Francesco Pelagatti; uno ad uno, i 32 neo laureati – 29 iscritti all’Albo dei Medici Chirurghi e 3 all’Albo degli Odontoiatri – hanno quindi pronunciato il proprio nome, dicendo “Lo giuro”. “Entrare in un Ordine - ha detto rivolgendosi direttamente a loro il Presidente dell’OMCeO Piacenza, Professor Mauro Gandolfini - è una cosa importante, fare un giuramento lo è anche di più. Adesso avete il diritto di curare le persone, fatelo con molta attenzione: la vostra sarà la professione più bella del mondo se la praticherete bene. “Humanitas” e “humilitas”, senza queste due virtù non potrete essere buoni medici. Come si può entrare nell’intimità delle persone senza umanità? Il tempo speso per parlare con il paziente è tempo di cura, il nostro lavoro è basato sulla fiducia. Umiltà: avete studiato e passato molti esami, ma fare il medico non è facile. La medicina non è una scienza esatta, non pensate di curare tutti allo stesso modo, non è possibile. Non pensate di avere sempre la verità in tasca, ascoltate i colleghi più anziani, perché hanno sbagliato prima di voi. Tenete un atteggiamento sobrio, prima di tutto curate voi stessi”. La cerimonia (a fondo pagina tutti i video) si è chiusa con un minuto di raccoglimento per onorare la memoria dei medici caduti durante la pandemia.
L’elenco dei medici neo iscritti all’Ordine
1. Bartocci Giulia
2. Bonilini Francesca (Odontoiatra)
3. Bruzzi Sebastiano
4. Cagnoni Paola
5. Casaroli Federica
6. Chiozza Filippo
7. Conti Corrado
8. Devoti Chiara
9. Di Cintio Vittoria
10. Dragoni Gaia
11. Fergany Sameh Ahmed Mahmoud
12. Filippi Alessandro
13. Frattola Sofia
14. Gandolfi Flavia
15. Ghidini Paola
16. Kahl Nadine Alina (Odontoiatra)
17. Legatti Francesco
18. Mazzoni Camilla
19. Morsia Davide
20. Noci Francesca
21. Palummeri Luca
22. Pasquali Riccardo
23. Pelagatti Francesco
24. Rossini Ilaria
25. Sacchetti Giulia (Odontoiatra)
26. Sapojnic Ion
27. Sfolcini Luigi
28. Solari Matteo
29. Turetta Tebakachew
30. Uvezzi Corrado
31. Zanaboni Tommaso
32. Zannardi Andrea
VIDEO
Saluti istituzionali
Presentazione del libro sulla vita di Carlo Nani
La premiazione dei medici per i 50 anni di laurea
La testimonianza del Dott. Ettore Pedretti
Presentazione e giuramento dei nuovi iscritti